Festività un po’ sottotono in Cina per il Capodanno, che segna l’ingresso nell’anno del Gallo, un anno di prosperità secondo l’oroscopo cinese. Nell’inquinatissima provincia di Henan sono stati vietati petardi e mortaretti, e anche a Pechino gli inviti ad astenersi sono stati pressanti, anche se non sempre seguiti. <br />Il divieto si è fatto comunque sentire sui venditori, autorizzati a cedere solo i prodotti più piccoli, senza rischi per i bambini. Da 719 dello scorso anno, a Pechino le rivenditorie legali sono scese a 511, nessuna in centro. <br /><br /> Ma un po’ di rumore ci vuole, per questo 32enne venuto dalla provincia di Jingxi: <br />“Penso che per il Nuovo Anno lunare, che dovrebbe essere una festa tradizionale cinese, è più bello se facciamo esplodere i petardi. Nelle grandi città la gente ne usa davvero pochi, ma al mio paese lo fanno tutti, fa più atmosfera festiva”. <br /><br /> In Giappone, nell’antica Chinatown di Yokohama migliaia di residenti ma anche di turisti si sono radunati intorno al tempio Kanteibyo per pregare, bruciare messaggi portafortuna e assistere alle danze del leone e ai fuochi d’artificio.<br /><br /> “Lo scorso anno il mondo è diventato instabile e insicuro, con tanti cambiamenti, come l’elezione di un nuovo presidente negli Stati Uniti. Spero che il 2017 sarà un anno buono, pacifico”, dice un turista. <br /><br /> Ed è esplosa la festa anche in Malaysia, paese a maggioranza musulmana ma nel quale la popolazione d’origine cinese è piuttosto numerosa. <br />Le massime autorità islamiche locali hanno sentenziato: queste festività sono compatibili con il Corano, perché rinsaldano i vincoli dell’amicizia.<br />