http://www.pupia.tv - Lodi - La compagnia della Guardia di Finanza di Lodi, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura, ha condotto una articolata indagine nei confronti di una serie di aziende - facenti capo ad una famiglia di imprenditori (tre fratelli) radicatasi nel lodigiano - le quali si erano specializzate nella commercializzazione e nella ricettazione in forma organizzata di una ampia gamma di prodotti cosmetici riportanti marchi contraffatti, quali Pupa, Kiko, Calvin Klein, Bilboa, Dermacos, Revlon. <br /><br />L’attività avveniva in tre complessi industriali, ubicati a Somaglia, Sant’Angelo Lodigiano e Livraga, al cui interno erano installati laboratori, linee di produzione e magazzini di materie prime e prodotti finiti. Fra i prodotti finiti, sono stati rinvenuti ciprie, rossetti, profumi, creme per il corpo, shampoo ecc. e persino articoli molto delicati, quali creme solari ultra-protettive per i neonati. <br /><br />Le indagini sono partite da un controllo sulle merci trasportate da un furgone, avvenuto nell’estate 2015 sulla provinciale 107 in località Somaglia: su quel automezzo viaggiavano circa 800 flaconi di crema solare il cui confezionamento non riportava alcun marchio, ma la cui forma e colori richiamavano integralmente quelli tipici di una nota marca (Bilboa). <br /><br />I susseguenti approfondimenti hanno consentito di confermare la natura contraffatta dei prodotti e di individuare i luoghi di stoccaggio, fino a pervenire, nel novembre 2015, all’esecuzione di diverse perquisizioni e ad un primo sequestro di tutta l’attività e dei prodotti giacenti: nei capannoni furono trovati, fra l’altro, oltre 400.000 prodotti finiti, 300.000 etichette contraffatte e 1 milione di confezionamenti pronti all’uso. <br /><br />Ma le indagini non si sono fermate e hanno permesso di svelare un gruppo di società, nella titolarità di teste di legno, creato ad hoc per schermare i reali dominus dell’attività illecita, che sono poi risultati i tre fratelli residenti nel lodigiano. L’escussione di numerose prove testimoniali, l’analisi della documentazione contabile ed extracontabile, l’approfondimento dei numerosi conti bancari e delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, pervenute a carico dei sodali, hanno permesso di chiarire gli intrecci societari ed il reale volume di affari dell’illecito giro. <br /><br />I cosmetici probabilmente prodotti nel lodigiano venivano venduti prevalentemente in Campania e in Sicilia: gli acquirenti provvedevano a ricaricare in contanti le Postepay intestate alle “teste di legno”, ma di fatto utilizzate dai dominus dell’attività illecita. La holding del falso negli ultimi 5 anni ha registrato 92 dipendenti e fatto girare sui conti correnti oltre 10 milioni di euro, pur non avendo mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi per nessuno dei soggetti giuridici coinvolti. <br /><br />Grazie ai provvedimenti emessi dalla Procura, nei giorni scorsi si è proceduto a sottoporre a sequestro i tre complessi industriali, aventi un valore complessivo di quasi 6 milioni di euro, questa volta in vista di una confisca definitiva. Inoltre, si è già proceduto a notificare un verbale per il recupero a tassazione dei proventi di attività illecita per oltre 3,5 milioni di euro, con contestuale denuncia penale per omessa dichiarazione dei redditi a carico dei responsabili. (06.02.17)