La Svezia in ginocchio dopo l’attentato di venerdì piange i suoi morti e stenta a rialzare la testa. Delle oceaniche commemorazioni di domenica restano un furgone della polizia ammantato di fiori e un tappeto di omaggi per le quattro persone uccise dal camion, gettatosi sulla folla di una centralissima arteria commerciale di Stoccolma. <br /><br /> Uno dei primi servizi di euronews dedicati all’attentato<br /><br /> Flowers cover a police van left near the scene of Friday's terror attack in Stockholm, Sweden #vsco #vscocam #stockholm #sweden #news #ter… pic.twitter.com/JP6E4csRxi— Pete Summers (@ptrsmmrs) 10 aprile 2017<br /> <br /><br /> The streets of Stockholm are filled with love and determination #wewillprevail #stockholm #lovestockholm #lovestockholm❤ pic.twitter.com/cPT2blZK3I— Kajsa (@KajsaNyl) April 10, 2017<br /> <br />“Le vie di Stoccolma sono piene di amore e determinazione”, scrive un internauta su Twitter<br /><br /> “La Svezia un modello di integrazione: per questo siamo stati attaccati”<br /><br /> “È stato un grandissimo shock – dice un passante -. Conosco molte persone che non sono state colpite solo per miracolo. Per me è stato un weekend carico di emozione”. <br /><br /> “Appena la la settimana precedente avevo detto che prima o poi sarebbe toccato anche a noi – dice un altro -. Agli occhi di molti la Svezia incarna un modello di pace e armonia sociale. Per questo ero certo che fosse solo una questione di tempo, prima che finissimo anche noi nel mirino”. <br /><br /> VIDEO: Thousands gather in #Stockholm to commemorate victims of #truck #attack https://t.co/2bcWT6XA0p pic.twitter.com/7pvtz6y5AL— SAQI_KAUSAR (@9t_news) 10 aprile 2017<br /> <br />Oceanica la folla che domenica ha risposto all’appello della “Marcia per l’amore”, organizzata a Stoccolma via Facebook: 20.000 i partecipanti secondo l’amministrazione della città, 50.000 secondo gli organizzatori<br /><br /> L’appello alla ragione dei manifestanti: “Il male non ha colore”<br /><br /> I precedenti del sospetto attentatore, un immigrato uzbeko ricercato in seguito a un ordine d’espulsione, rilanciano il dibattito sulle politiche d’accoglienza. Il rischio più grande – hanno ribadito le migliaia in piazza domenica – sono però ora le associazioni indebite: “il male non ha colore”, come si legge ancora su un palloncino, ai piedi del centro commerciale Ahlen.<br />