http://www.pupia.tv - Palermo - Centinaia di studenti arrivati da tutta Italia, esponenti delle istituzioni - dal presidente della Repubblica al presidente del Senato al ministro dell'Interno - magistrati, forze dell'ordine stanno commemorando nell'aula bunker dell'Ucciardone, in cui si celebrò il primo maxi processo alla mafia, Giovanni Falcone, ucciso a Capaci il 23 maggio di 25 anni fa.<br /><br />Sul palco si alternano testimoni della vita e del lavoro di Falcone, come i magistrati del pool istruzione Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello, che ricordano l'importanza del metodo investigativo introdotto e dal magistrato, Giancarlo Caselli, che venne a Palermo nel '93, negli anni caldi delle stragi di mafia, e gli attuali protagonisti della lotta a Cosa nostra come il capo della Dna Franco Roberti.<br /><br />Nel bunker sono presenti anche familiari delle vittime di mafia: Alfredo Morvillo, fratello della moglie di Falcone e Vincenzo Agostino, padre di Nino, poliziotto assassinato da Cosa nostra. Le testimonianze si succedono alle immagini della vita di Falcone e alle interviste che il magistrato rilasciò. Mentre da Capaci, in collegamento tv, Pina Montinaro e Rosaria Costa ricordano il sacrificio dei loro mariti, Antonio Montinaro e Vito Schifani, morti mentre scortavano il magistrato. "Abbiamo pagato un prezzo altissimo - ha detto Montinaro - ma tanto in questi anni è cambiato e le teste alzate dei siciliani di oggi ci fanno dire che tutto questo ha avuto un senso".<br /><br />Ci sono anche alunni dell'Istituto comprensivo Paolo Polizzano di Ganci nel villaggio della legalità allestito nel piazzale antistante l'aula bunker di Palermo. Sono impegnati in attività di laboratorio: hanno pennarelli e fogli di carta con impressa l'immagine della giustizia e sono intenti a colorarle.<br /><br />Con loro ci sono anche le maestre della scuola che frequentano nel piccolo paese delle Madonie. "Ci siamo preparati a questo evento realizzando un video e uno spot che gli alunni dell'istituto, circa 600, in questo momento stanno guardando - racconta Enza Farinella, insegnante di italiano della quinta A del plesso Gaspare Vezzano della scuola elementare - mentre qui c'è una delegazione di venti alunni della scuola elementare; alla fine delle manifestazione visiteremo insieme l'aula bunker".<br /><br />Con loro c'è anche Maria Di Vuono preside dell'istituto madonita: "Nella nostra scuola - aggiunge il dirigente scolastico - abbiamo realizzato tanti progetti di educazione alla democrazia, al pluralismo, all'inclusione e alla partecipazione che mirano a praticare i valori che proviamo a trasmettere ai nostri alunni".<br /><br />"Non sono solo insegnamenti teorici - prosegue - noi puntiamo a fare in modo che i bambini pratichino i valori civici e costituzionali, parole, ideali e insegnamenti di chi ha dato la vita per la lotta alla mafia. È un lavoro finalizzato alla consapevolezza". (23.05.17)