http://www.pupia.tv - Napoli - “Sono feroci come jihadisti e trendy come divi. Sono i nuovi camorristi e sono bambini”. Nella quarta di copertina di “Gotham City” il nuovo libro del giornalista napoletano Simone Di Meo (edito da True Piemme) la sintesi di un vero e proprio viaggio, a metà tra il romanzo e il reportage, crudo e a tratti impressionante. <br /><br />Un lavoro nato dalla ricerca nelle carte processuali, dalla conoscenza delle dinamiche malavitose cittadine che Di Meo approfondisce quotidianamente grazie al suo lavoro di cronista, anche per quotidiani nazionali. <br /><br />Nelle pagine si percepisce il tanfo di morte, quell’odore acre emanato da chi ha paura. Una storia che catapulta Napoli nell’oscurità della città nata dalla fantasia di Bill Finger e Bob Kane, un luogo dove i chiaroscuri tendono alle tenebre, nel ventre molle di una metropoli in cui la camorra alleva nuovi virgulti, cambia la sua struttura ma diviene sempre più feroce e sanguinaria. E’ facile rintracciare nei soggetti che dialogano magari pochi minuti prima di compiere un delitto, quei baby boss arrestati dalle forze dell’ordine, quella paranza di ragazzini, tutti imbottiti di cocaina, allucinati e pronti a uccidere chiunque come in un immenso videogame.<br /><br />La ferocia e l’insussistenza di qualunque valore, morale e civile, sono i tratti distintivi di queste menti devastate, mai cresciute, divenute sanguinarie ancor prima di diventare uomini. Simone Di Meo racconta il suo romanzo nel corso di questa breve videointervista realizzata a Napoli, a due passi dai Quartieri Spagnoli, un dedalo di vicoli scuri, l’ingresso nell’inferno di “Gotham City Napoli”. (19.06.17)