http://www.pupia.tv - Roberto Andò nel suo ultimo spettacolo, “In attesa di giudizio”, andato in scena nella storica cornice del Maschio Angioino di Napoli si chiede e chiede cos’è la verità. Il Napoli Teatro Festival propone una pièce fortemente carismatica, che mira ad aprire un dialogo sui significanti e sui significati che l’uomo ha attribuito alla giurisprudenza. <br /><br />E sceglie di farlo a partire dalla rilettura di uno dei più famosi racconti di Thomas Bernhard, la raccolta di saggi di Salvatore Satta, Elias Canetti, Il Vangelo di Giovanni. <br /><br />Una fuga dal giudizio, dall’angosciosa pretesa del diritto di inseguire e bloccare nella norma il tumultuoso rinnovarsi della vita e dell’esperienza. Uno spettacolo concepito come una grande natura morta in cui, oltre alla triade che officia il mistero del processo – l’avvocato, il giudice, il pubblico ministero – abitano le vittime e i loro carnefici, ma anche figure quali Cristo, Pilato, Socrate, Voltaire e un gorilla. <br /><br />Un limbo in cui si alternano la voce di un assassino e quella di un giurista, impegnate entrambe a frugare nelle pieghe insensate e labirintiche dell’esistenza come forma giuridica. Una requisitoria senza appello sul senso del processo. Giovanni Esposito protagonista dello spettacolo. (19.06.17)
