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Messina - Appalti e scommesse nelle mani del clan Santapaola (06.07.17)

2017-07-06 8 Dailymotion

http://www.pupia.tv - Messina - I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Messina, coadiuvati da elicotteri e unità cinofile, hanno eseguito trenta ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio e reati in materia di armi.<br /><br />La cellula era gestita dai consanguinei del boss catanese Nitto Santapaola, in particolare il cognato e il nipote del boss, Francesco e Vincenzo Romeo, e si era infiltrata nell'economia legale per gestire società di servizi, controllare in modo diretto appalti su scala nazionale - come quelli sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria e l'Expo, gestire il gioco illegale e le scommesse della massima serie calcistica, operare attraverso la corruzione e il clientelismo il controllo sull’attività di enti pubblici, attivare informatori e complici presso uffici pubblici -anche presso organi di polizia e uffici della procura. Tutto il denaro movimentato, però, partiva ed era legato ai proventi illeciti. <br /><br />Una struttura criminale che ha sostituito i manager ai padrini e che opera per il profitto col “concorso esterno” delle squadre che sparano: così rovesciando il tradizionale rapporto dei ruoli tra società bene e società violenta rispetto al conseguimento degli scopi associativi mafiosi. Il livello raggiunto da questa associazione, che si muoveva in tutta la Sicilia, era sovraordinata alle bande armate presenti a Messina, i cui esponenti, ogni qualvolta si imbattono negli interessi della predetta associazione si arrestano, obbedendo. <br /><br />L'associazione gestiva in forma "economica" anche il pizzo, sostituito da altre forme di intervento, grazie anche a società che forniscono servizi alle imprese, come le cooperative nel settore dalle forniture alimentari, o gestiscono in subappalto la fornitura di prodotti parasanitari per conto delle Asl.<br />Le indagini, avviate nel 2013, affidate ai sostituti della Dda Liliana Todaro,della procura ordinaria Antonio Carchietti e dall'aggiunto Sebastiano Ardita, hanno trovato conferma di quanto già raccontato dai pentiti, ovvero che la longa manus del clan catanese su Messina è ancora presente e ferma. Ed appartiene ancora ai Santapaola.<br /><br />Le intercettazioni hanno svelato il ruolo di vertice di Vincenzo Romeo, che operava sotto la supervisione del padre, Francesco, e con la collaborazione dei fratelli Pasquale, Benedetto e Gianluca Romeo. Un ruolo che ha toccato il suo apice quando è scattato un ingente sequestro nei confronti della famiglia Ercolano, colpita dai sigilli al patrimonio il 18 marzo 2014. E' toccato proprio a Romeo, in quel caso, farsi carico delle necessità di Vincenzo e Giuseppe Ercolano e Cosima Palma. <br /><br />L’attività investigativa ha permesso di ricostruire gli interessi del sodalizio in alcuni importanti settori, in particolare: quello degli apparecchi da intrattenimento e dell’online gaming, vero e proprio business su cui si stanno concentrando gli appetiti di diverse organizzazioni criminali a livello nazionale. Sono stati, infatti, accertati i cospicui interessi della compagine indagata nella gestione di centri scommesse e nella distribuzione di macchinette video-poker in provincia di Messina attraverso le società “Start srl”, “Win Play soc.coop.” e “Bet srl”.<br /><br />Dal complesso delle acquisizioni è emersa, ancora, l’influenza di Vincenzo Romeo sulla Primal srl, società titolare di una concessione con diritti su 24 sale e 71 corner ed è stato proprio Romeo, nel corso di alcune intercettazioni ambientali, a spiegare di aver preso parte a Roma ad un incontro con i finanziatori di detta società e che nell’occasione sarebbero stati presenti numerosi rappresentanti di diverse “famiglie” della Sacra Corona Unita e della ‘Ndrangheta, i quali avrebbero riconosciuto a Romeo il suo ruolo.<br /><br />Analogamente, le indagini hanno permesso di documentare l’interesse del gruppo nell’organizzazione di corse clandestine di cavalli, tenute solitamente alle prime luci dell’alba lungo alcune vie cittadine, con contestuale raccolta di scommesse, e la somministrazione agli animali di farmaci per aumentarne le prestazioni. Poi in quello immobiliare e dei lavori edili in genere, rispetto al quale l’‘Entità’ è direttamente interessata nella gestione in proprio degli appalti. (06.07.17)

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