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Mosul: ritorno a casa tra le macerie

2017-08-03 10 Dailymotion

I primi civili che rientrano nella città Mosul liberata dall’Isil trovano spesso solo macerie e cadaveri. Nel centro storico non resta quasi più nulla della moschea al-Nuri, dove Abu Bakr al-Baghdadi proclamò la nascita del cosiddetto califfato nel 2014. <br /><br />Non lontano, Karam, rientrato a casa, così come altre 250mila persone nella Provincia di Ninive, paga un demolitore per far cancellare quel che resta della propria abitazione. Sarebbero oltre 40.000 i civili morti a Mosul durante l’assedio della città.<br /><br />“Hai mai visto qualcuno vivere in una casa come questa? – chiede Jaram al giornalista chhe lo intervista – Nessuno potrebbe, ci sono dei cadaveri lì dentro e l’odore è terribile, il governo dovrebbe almeno venire a ripulire tutto questo”.<br /><br />Giorni dopo la liberazione, continuano ad essere trovati bambini in stato di shock. Alcuni hanno perso le loro famiglie mentre fuggivano per salvarsi, molti altri sono stati costretti a combattere e a compiere atti di violenza estrema. <br /><br />“Sono stato colpito dal proiettile di una mitragliatrice – racconta il piccolo Ghalid Khalaf – Voglio combattere, voglio partecipare alla guerra”.<br /><br />Occorrono almeno 60 milioni di euro per ricostruire le infrastrutture di base della città, ma l’emergenza ora è rappresentata dagli orfani di guerra, molti tra loro considerano normale la vita sotto l’Isil.<br />

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