La Corea del Nord lancerà 4 missili balistici nei pressi dell’isola statunitense di Guam entro metà agosto. Parola di Kim Jong-un. È la risposta del regime nordcoreano alle minacce di Donald Trump che 24 ore prima aveva promesso “fuoco e furia” contro Pyongyang se continueranno le provocazioni.<br /><br />L’isola di Guam ospita la base aerea Andersern, equipaggiata con bombardieri strategici B-52 con capacità nucleare. “Con un tizio tanto privo di ragione il dialogo è impossibile, funziona solo la forza bruta” sono le parole del leader nordcoreano riportate nel comunicato ufficiale che fornisce i dettagli dell’operazione: i missili Hwasong-12 saranno pronti per colpire le acque a 30-40 chilometri da Guam entro metà mese.<br /><br />Jim Schoff, specialista della Carnegie Endowment for International Peace: “Non credo che la Corea del Nord colpirà Guam. Ne sono piuttosto sicuro. Ma potrebbero decidere che invece di testare i loro missili in un raggio relativamente vicino alla Corea del Nord come fatto finora, potrebbero lanciare nella zona economica esclusiva di Guam oppure della California. E questo cambierebbe il panorama politico qui negli Stati Uniti” spiega.<br /><br />Martedì le parole di Trump, che evocavano l’uso dell’atomica contro la Corea del Nord, avevano colto di sorpresa molti funzionari della sua stessa amministrazione.<br /><br />“Per la Cina e per i nostri alleati nella regione, la Corea del Sud e il Giappone” continua Jim Schoff “sorgono dubbi su quale sia veramente la nostra politica. La Corea del Sud e il Giappone in particolare si trovano proprio dove avverrebbe l’eventuale scontro militare se noi dovessimo decidere di non voler più tollerare d’essere vulnerabili”.<br /><br />Davanti alla Casa Bianca intanto si è svolta una manifestazione di protesta contro l’atteggiamento di Trump: no alla guerra sì al dialogo. No all’escalation, si ai negoziati erano gli slogan scanditi da manifestanti.<br />
