I ministeri italiani sotto attacco degli hacker russi e cinesi. Un’inchiesta del quotidiano La Repubblica svela le falle nei sistemi informatici di Esteri e Difesa e non solo. Tra il 2013 e il 2016 sono stati rubati dati anche alla Rappresentanza italiana a Bruxelles. <br /><br />Le intrusioni hanno permesso di rubare dati sensibili: i messaggi inviati dalle sedi diplomatiche sulle crisi in Siria e Libia con riferimento agli interessi italiani in Tripolitania, i documenti facenti riferimenti alle sanzioni alla Russia, i contenuti delle riunioni tra i ministri della Difesa europei. Ma anche le carte sui negoziati per il raddoppio del gasdotto Nord Stream e le attività di addestramento della Nato. <br /><br />Nel giugno del 2016 sono stati violati anche i sistemi dell’aeronautica militare nei server che conservano i segreti degli F35. <br /><br />Dietro queste operazioni ci sarebbe Apt28, un’organizzazione russa molto nota e composta dai migliori hacker del paese, e di cui si sospetta una dipendenza diretta dal Cremlino. Si tratta probabilmente degli stessi che hanno hackerato il server del Partito democratico durante le elezioni presidenziali statunitensi.<br /><br />Nel marzo scorso, il ministero della Difesa italiano aveva ammesso i ritardi di preparazione sulla cyber security, annunciando l’arruolamento di hacker.<br />
