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Catalogna: scuole occupate e scure su Google

2017-09-30 113 Dailymotion

A scuola con mamma e papà. Intere famiglie coinvolte dalle occupazioni<br />Gli sgomberi e la voce grossa delle autorità non scoraggiano in Catalogna le occupazioni delle scuole, che gli organizzatori del referendum vogliono destinare a seggi elettorali per la consultazione di questo 1° ottobre. La polizia rinuncia al momento alle maniere forti, ma lancia un ultimatum: domenica alle 6 del mattino, il termine ultimo per liberare i locali.<br /><br />Comida de celebración en Escola Mediterrànea #Barceloneta #ReferendumCatalan #referendum1deoctubre #1Oct2017 #1Oct https://t.co/lqiJaqXqOO pic.twitter.com/cwdRpS3hJQ— Alfonso Congostrina (@alfcongostrina) 30 settembre 2017<br />Testimonianze e foto che circolano su Twitter confermano occupazioni pacifiche, a cui partecipano anche molti genitori con i propri bambini. Oltre 2300 i seggi che gli organizzatori sostengono avranno a disposizione per la giornata del voto. Poco più di 200 nella sola città di Barcellona<br /><br />La polizia catalana teme disordini e lancia un ultimatum: “Tutti fuori all’alba di domenica”<br />Nessuna tensione con le forze dell’ordine, conferma chi si offre alle telecamere: “Gli agenti sono venuti per la prima volta ieri e sono stati molto gentili – racconta una donna -. Abbiamo detto loro che dormivamo qui, che eravamo pacifici. Poi oggi sono tornati e si è ripetuta la stessa scena”. “La nostra strategia? – le fa eco un altro occupante -. Un sorriso e mobilitare il più gran numero possibile di persone. Più ce ne saranno, meglio sarà”. <br /><br />Porque no habrá referéndumPorque nadie está por encima de la LeyPorque la unidad de España es indisoluble#EstamosporTI es ya tendencia— Ministerio Interior (@interiorgob) 30 settembre 2017<br />“Perché non ci sarà alcun referendum – si legge sull’account Twitter del Ministero degli interni spagnolo -. Perché nessuno è al di sopra della legge. Perché l’unità della Spagna è indissolubile”<br /><br />Pugno duro della Guardia Civil contro il voto telematico<br />Sulle 1.300 scuole che i Mossos de Esquadra, la polizia catalana, hanno posto sotto sequestro, le autorità hanno annunciato di averne trovate occupate appena più di 160. Alla Segreteria delle telecomunicazioni e della cybersicurezza della Generalitat è invece intervenuta la Guardia Civil, per impedire il voto telematico. <br /><br />Bloqueado el Centro de Telecomunicaciones de la Generalitat para anular el voto telemático en el 1-O#EstamosporTI— Guardia Civil (@guardiacivil) 30 settembre 2017<br /><br />Scure anche su Google: ordinato il ritiro della app, consigliata dal Presidente della Generalitat<br /><br />E sempre per ostacolare il referendum, che Madrid considera illegale, la giustizia catalana ha ordinato a Google di rimuovere un’applicazione per cellulari, utilizzata per diffondere informazioni sul voto.<br /><br />Vols saber on has d’anar a votar? Baixa’t l’app #1Oct (per Android) i actualitza-la cada dia per rebre novetats https://t.co/LK3lTyXduZ pic.twitter.com/zWgZuMlveX— Carles Puigdemont (@KRLS) 27 settembre 2017<br />Lo stesso presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, consigliava su Twitter l’applicazione di cui la giustizia ha ordinato il ritiro: “Vuoi sapere dove andare a votare? – scriveva -. Scarica l’applicazione # 1Oct (per Android) e aggiornala quotidianamente per ricevere le novità<br />

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