Come il governo di Madrid potrebbe essere riuscito suo malgrado a far pendere l’ago della bilancia dalla parte degli indipendentisti. L’appello allo sciopero generale lanciato dal governo catalano dopo le violenze di domenica è stato raccolto da decine di migliaia di persone. Secondo la polizia municipale, almeno 700.000 persone sono scese in strada a Barcellona.<br /><br />“Io mi consideravo catalano a tutti gli effetti, ma non ero indipendentista. Ma visti gli ultimi eventi, siamo estremamente indignati e abbiamo voglia d’indipendenza. Non si può stare in un Paese dove si tollerano cose del genere” dice un manifestante ai microfoni di euronews.<br /><br />Benchè lo sciopero fosse stato indetto prima della giornata referendaria del 1 ottobre, la manifestazione ha assunto il significato di una protesta contro le violenze della polizia per impedire lo svolgimento delle operazioni di voto.<br /><br />“Sono affranta” afferma una residente di Barcellona. “Io non sono indipendentista, sono indipendente, però sono catalana. E sono affranta perchè il dibattito si è completamente polarizzato, da un lato come dall’altro, dal governo spagnolo come da parte del governo catalano e l’incertezza è totale”.<br /><br />Cristina Giner, inviata di euronews a Barcellona: “L’intervento della polizia domenica, durante il referendum sospeso dalla Corte Costituzionale, ha portato ad un aumento senza precedenti della tensione per la democrazia spagnola”.<br />