La visita del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Sochi, in Russiam questo lunedì rappresenta un segnale della progressiva ricostruzione delle relazioni tra Ankara e il Cremlino. Si tratta del quarto incontro al vertice avvenuto in pochi mesi: il 3 maggio scorso sempre nel Sud della Russia, in settembre ad Ankara. Le tensioni tra i due Paesi lasciano tuttavia ancora notevoli strascichi per quanto riguarda i rapporti commerciali.<br /><br />“Prima c’erano circa 3.000 aziende, adesso ne restano più o meno 1.500” spiega Naki Karaaslan, responsabile di una organizzazione non profit che riunisce imprenditori turchi e russi. “C’era un giro d’affari compreso tra i 35 e i 36 milioni di dollari all’anno e ora non siamo nemmeno alla metà. Dunque dobbiamo pensare a come far crescere nuovamente questi dati in futuro”.<br /><br />Diverse delle restrizioni imposte da Mosca nei confronti della Turchia sono state ritirate all’inizio del mese, ma molto resta da fare.<br /><br />“Quando c’era l’accordo sui visti c’erano moltissimi turisti, circa 300.000 dalla Turchia verso la Russia. Adesso l’afflusso è molto basso e la diminuzione colpisce tutti i tipi di attività commerciale e la ristorazione non fa eccezione” dice Naki Karaaslan ai microfoni di euronews.<br /><br />Il conflitto in Siria ha profondamente deteriorato le relazioni tra la Russia, il più solido alleato di Bashar al-Assad, e la Turchia che ne auspica la caduta. In virtù degli enormi interessi strategici e commerciali in ballo i due Paesi hanno comunque avviato un processo di lento ma progressivo riavvicinamento sin dall’anno scorso.<br />
