<p>'Prendiamo a cuore il vaccino: conseguenze cardiovascolari da Covid-19', è il titolo della puntata di oggi di BioMedical Report il format su Facebook curato da Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata. Ospiti della puntata: Antonio Rebuzzi, direttore dell'Unità del dolore toracico e del servizio di Cardiologia del Policlinico Gemelli di Roma; Antonio Chiodo, medico di medicina generale. </p><p>"Non abbiamo sbagliato nulla nel seguire i protocolli - ha detto il cardiologo Rebuzzi - solo che i protocolli funzionano bene quando conosciamo bene la realtà e la malattia, nel caso di Covid-19 non sapevamo nulla, ma sarebbe sbagliato parlare di errori commessi, anzi. La scienza ha fatto 'miracoli' se così si può dire, realizzando a tempo di record diversi vaccini, tutti molto efficaci, che solo qualche anno fa sarebbe stato impossibile addirittura immaginare". </p><p>Secondo il Chiodo "i medici non hanno mai trascurato i pazienti, e se pur con le difficoltà iniziali dovute a imperfezioni del sistema sanitario nazionale hanno sempre tutelato i pazienti anche svolgendo il loro ruolo per eccellenza quello dei vaccinatori, preferendo operare negli hub predisposti dalle asl piuttosto che mettere a rischio gli ambulatori frequentati da migliaia di persone con altri bisogni di salute diversi dalla Covid". </p><p>L'immunologo Minelli ha illustrato la sua idea "di poter opportunamente ridurre (sulla base di indicazioni già disponibili) la dose di vaccino <br />Astrazeneca per limitare le eventuali reazioni avverse di cui tanto si discute". La proposta "ha trovato sostegno e condivisione nei colleghi tedeschi dell'università di Greifswald, che l'hanno sposata. Ci siamo resi conto - ha concluso Minelli - che moltissime persone hanno accolto molto positivamente questa ipotesi e per questo oggi stesso ho inviato una comunicazione all'Agenzia Italiana del Farmaco <br />per valutare la disponibilità ad avviare uno studio osservazionale sul vaccino per così dire 'dimezzato'. Si è visto infatti che una dose ridotta di Astrazeneca non ha comportato reazioni avverse stimolando d'altro canto una inaspettata e cospicua produzione del titolo anticorpale a Sars-CoV-2". </p>
