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Spaccio di droga tra Catania e Mascalucia: 13 arresti (08.02.22)

2022-02-08 5 Dailymotion

https://www.pupia.tv - I carabinieri del comando provinciale di Catania, supportati da reparti specializzati dell'Arma, stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. <br /><br />L'indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale e condotta dalla compagnia di Gravina di Catania, ha fatto luce sull'operatività di un gruppo, dotato di una struttura verticistica e dedito al traffico di cocaina e marijuana in almeno tre fiorenti piazze di spaccio tra il capoluogo etneo e Mascalucia. Dodici degli indagati destinatari dell’ordinanza, compresa una donna accusata di svolgere il ruolo di pusher col fidanzato, sono stati condotti in carcere da militari dell'Arma. Il tredicesimo è stato sottoposto agli arresti domiciliari. <br /><br />L’attività, coordinata dalla Procura di Catania e condotta dalla stazione Carabinieri di Sant’Agata Li Battiati, coadiuvata dal Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Gravina, da ottobre 2020 a maggio 2021, ha fatto emergere l'esistenza di una organizzazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, operante nell’hinterland catanese di San Giovanni Galermo. Al vertice, secondo l'accusa, ci sarebbero i cugini Attilio Salici e Gaetano Attilio che gestivano, tra l’altro, almeno tre fiorenti “piazze di spaccio” tra Catania e la villa comunale di Mascalucia.<br /><br />I due sono risultati essere percettori del reddito di cittadinanza come altri due indagati, e avrebbero percepito illegalmente sussidi per oltre 36.000 euro complessivi. Lo spunto investigativo trae origine dall’arresto in flagranza di uno degli indagati sorpreso a cedere droga. Dalle indagini è emersa l'operatività costante di un gruppo dedito al traffico di stupefacenti, dotato di una base logistica ed operativa in un autonoleggio di San Giovanni Galermo e strutturato secondo una precisa suddivisione dei compiti e degli orari di “lavoro”, con una “cassa” comune che poteva contare su un introito giornaliero di circa 8.000 euro<br /><br />In particolare, secondo quanto ricostruito dalla Procura, la metodologia prevalente utilizzata nella distribuzione della sostanza era quella della cessione “porta a porta” – utilizzata anche in relazione alla limitazione alla circolazione a causa dell’emergenza da pandemia – mentre era “decriptato” il linguaggio convenzionalmente adottato dagli indagati per la compravendita della sostanza stupefacente. Sequestrati oltre due chilogrammi di droga, tra marijuana e cocaina, grazie al monitoraggio della numerosa clientela. (08.02.22)

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