A Sanremo</a> irrompono i diritti negati in Iran, grazie alla testimonianza dell'attivista Pegah, italiana di origini iraniane, accompagnata da Drusilla</a> Foer. Insieme intonano le parole di una canzone diventata l'inno della rivoluzione, Baraye, scritta da Shervin Hajipour musicando i tweet dei ragazzi sulle libertà negate. Il commovente brano-preghiera si chiude con le parole chiave della rivoluzione, "donna, vita libertà". Quindi Pegah si scioglie i capelli e abbraccia Drusilla
