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Taormina, le vittime di mafia protagoniste degli Stati generali dell’Informazione

2023-04-19 1 Dailymotion

Il valore del ricordo e della memoria al centro della cerimonia inaugurale degli Stati generali della Parola, dell’Informazione e dell’Editoria di Taormina. La manifestazione organizzata dall’Ordine dei giornalisti Sicilia e dalla Fondazione Taormina Arte, con la partecipazione dell’Ordine dei giornalisti nazionale, si è aperta con l’inaugurazione delle mostre “L’eredità di Falcone e Borsellino”, realizzata dall’Ansa e curata dai giornalisti Franco Nicastro e Franco Nuccio e “Il giornalismo che non muore”, curata dall’Odg Sicilia. Tra i presenti all’inaugurazione l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, la sovrintendente della Fondazione Taormina Arte Ester Bonafede, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi. <br /> <br />«Quella di oggi è un’anteprima importante - ha detto il presidente dell’Odg Sicilia Roberto Gueli - i lavori degli Stati generali entreranno nel vivo domani, ma abbiamo voluto iniziare con un ricordo dei magistrati Falcone e Borsellino, degli agenti di scorta e dei colleghi giornalisti uccisi dalla mafia. Il tratto distintivo di tutti loro è che sono stati uccisi perché avevano la schiena dritta e facevano il loro lavoro. Non possiamo dimenticarlo». Secondo Franco Nicastro, curatore della mostra Ansa, «il giornalismo deve continuare a esercitare un valore essenziale, ovvero sollecitare la memoria. I giornalisti uccisi dalla mafia, pur in contesti diversi, raccontano un pezzo tragico non solo del giornalismo siciliano, ma anche del giornalismo italiano». <br /> <br />«La parola oggi domina la comunicazione - secondo Ester Bonafede - È attraverso il ricordo che dobbiamo farci sistema educativo per i nostri giovani. Ne siamo consapevoli, e siamo felici come Fondazione Taormina Arte di avere organizzato insieme all’Ordine questo evento proprio a Taormina». Anche Elvira Amata ha posto il valore della memoria in relazione alla funzione educativa: «Mostre come quelle che oggi sono state inaugurate a Palazzo dei Congressi, andrebbero a mio avviso portate anche nelle scuole, a partire dalle elementari. Fare la cosa giusta, il ricordo di quello che è successo perché non succeda più, sono pilastri su cui strutturare la cultura della giustizia. La conquista della libertà si ha solo sconfiggendo la mafia». <br /> <br />Beatrice Venezi ha invece parlato del nesso inscindibile tra parola, cultura e giornalismo: «Il giornalismo di oggi ha una grande responsabilità. Si tratta di veicolare i messaggi della cultura attraverso il giusto linguaggio, attraverso la lingua italiana, un simbolo di supremazia a maggior ragione nell’ambito della musica lirica. Il giornalismo ha il compito di veicolare la nostra identità». <br /> <br /> <br />

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