«A me nella vita non è mai venuto nulla facilmente». Fabio Aru si racconta nel<br />giorno più bello della sua carriera, quello della vittoria al Giro d’Italia a<br />Cervinia davanti ad Alberto Contador, vittoria che consolida il suo posto in<br />classifica generale. Dai giorni persi a scuola per andare a gareggiare (con la<br />promozione recuperata all’ultimo minuto), all’”emigrazione” prima in Toscana e<br />poi a Bergamo per provare a fare la vita del ciclista. «Per una ragazzo è<br />facile pensare di partire e cambiare vita, ma quando stai da solo lontano da<br />casa tutto è durissimo».