Due anni di lavori, 1.700 cantieri e 8,3 milioni di euro spesi per rispondere a richieste ferme dal 2014: il Comune di Roma chiude un primo ciclo di interventi sulle case popolari Erp e ora lancia un nuovo piano triennale da 60 milioni, con 20 milioni l’anno per manutenzioni ordinarie e straordinarie. Si cambia approccio: dalla gestione d’emergenza a una visione strutturale, europea, ispirata ai principi emersi durante la conferenza “All We Need is Home”. Il patrimonio Erp, che conta quasi mille edifici, è stato suddiviso in quattro lotti territoriali per ottimizzare la gestione. Attivati presidi tecnici locali, riorganizzata la direzione Manutenzione e lanciato anche un piano di autorecupero con rimborsi fino a 15 mila euro per gli inquilini che partecipano ai lavori. Gli interventi toccano tutto il territorio, dai Municipi centrali fino ai comuni dell’hinterland. L’assessore Tobia Zevi ha definito la manutenzione «un gesto politico», che serve non solo a riparare, ma a restituire dignità a chi abita. Un cambio di rotta che punta anche su rigenerazione urbana e partenariati pubblico-privati.
