Il parco fluviale della Magliana, tra i più degradati della Capitale, convive da anni con roghi tossici che ogni sera sprigionano esalazioni acri e pericolose. I residenti denunciano con rassegnazione la presenza quotidiana di fiamme accese per bruciare rifiuti e recuperare metalli, soprattutto rame. Il fumo supera gli argini del Tevere e invade finestre e portoni delle abitazioni vicine. Il parco ospita da un lato bambini che giocano a pallone, dall’altro baraccopoli tra rifiuti e rottami. La responsabilità è distribuita tra Comune, Regione e Demanio, che spesso si rimpallano competenze e doveri. Dopo un tavolo in Prefettura e un’ordinanza post-incendio, poco è cambiato. La Regione promette un bando chiuso entro pochi giorni e bonifiche al via da maggio. Ma secondo gli enti regionali, anche il Comune potrebbe agire da solo, senza aspettare altri enti.