https://www.pupia.tv - Bologna - UNO SPAZIO PER RAGAZZI CON AUTISMO TRA GIOCHI, FUMETTI E SOCIALITÀ<br />Bologna, 7 mag. - Un posto dove ritrovarsi e avere un'opportunità per fare quello che fanno tutti. Un punto di ritrovo dove poter incontrarsi, guardare una partita, sfidarsi ai videogiochi, fare aperitivo... insomma, passare del tempo insieme. È lo spazio Blu Bass'Otto, nel cuore di Bologna, pensato per ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Una sala dedicata con tanto di tv, console, divani, tavoli, e c'è anche un pianoforte che chiunque può suonare, all'interno del ristorante Bass'Otto di Camst, in via Ugo Bassi. Un ambiente pensato per ragazzi, maggiorenni, dove esprimere i propri interessi, condividere esperienze o semplicemente rilassarsi, con la presenza di un facilitatore che possa rispondere a qualunque necessità. Il progetto è promosso da Angsa, Ausl, Comune e Camst e ha in cantiere già 40 incontri, ogni venerdì. Il primo sarà appunto dopodomani, "dove ci saranno tanti ragazzi che verranno qui per passare delle serate insieme, per fare dei giochi di società e per fare tante attività a ragazzi che non hanno amici, che altrimenti sarebbero soli in casa- spiega Maria Alba Corona, presidente di Angsa Bologna- e speriamo che questa iniziativa vada oltre la fine del progetto". L'obiettivo dell'iniziativa è molto semplice, la "normalizzazione", spiega Rita Di Sarro, direttrice del Pids (Programma integrato disabilità e salute) del Dipartimento Salute mentale dell'Ausl di Bologna. "Questo è un posto normale, dove si fanno cose normali come crediamo che sia giusto, al di fuori dei locali dell'Ausl. Dentro facciamo terapia, facciamo diagnostica, facciamo educazione, ma qui siamo persone che si incontrano". Presenti all'inaugurazione oggi, in via Ugo Bassi, anche l'assessora al Welfare Matilde Madrid, il vicepresidente di Camst Mattia Grillini, e alcuni genitori di ragazzi affetti da autismo in vista del primo evento di venerdì, affiliati ad Angsa. Seppur ancora minorenni, quindi piccoli per quest'iniziativa, raccontano la loro testimonianza sull'importanza di questi progetti. Per Francesca Zaltron, mamma di un ragazzo autistico di 13 anni e anche dipendente del gruppo Camst, "sapere che i nostri ragazzi possono avere anche loro dei momenti come tutti gli altri ragazzi non è poco, perchè tendono a isolarsi, fa parte della loro patologia, quindi se creiamo e se si creano degli spazi così per loro è una crescita. Questa cosa come genitore credo che sia veramente stupenda e spero ce ne siano tante altre". Aggiunge Emanuele Zaina, papà di un bimbo piccolo: "Speriamo sia un un progetto pilota, un primo esperimento a cui seguono tanti altri proprio per aiutare questi ragazzi a uscire di casa e a evitare di chiudersi in casa peggiorando poi un quadro un quadro che è quello autistico che porta di per sé a chiudersi alla società" (07.05.25)<br /><br />#pupia