Resta in carcere Giada Crescenzi, la 30enne fermata per l'omicidio di Stefania Camboni a Fregene avvenuto la notte tra giovedì e venerdì scorso.<br /><br />Lo ha deciso il gip di Civitavecchia al termine dell'interrogatorio di convalida durante il quale la giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il giudice non ha convalidato il fermo, ma ha disposto comunque che la 31enne resti in carcere. C'è il rischio che possa inquinare le prove. <br /><br />Gli inquirenti l'accusano del delitto della suocera, Stefania Camboni. Uccisa con 34 coltellate nella sua villetta di Fregene. Colpi tremendi in punti vitali, alla gola e al cuore, inferti, in base ai primi risultati dell'autopsia, durante il sonno. I sospetti dei carabinieri coordinati dalla procura di Civitavecchia si sono subito concentrati sulla compagna del figlio della vittima. La coppia viveva nella stessa casa di Stefania da qualche mese. L'ombra di liti frequenti, dissapori. <br /><br />Giada, 31enne, era in casa la notte del delitto. Per i pm sono evidenti le incongruenze tra il suo racconto e quello del compagno che, rientrato dal lavoro giovedì mattina, ha ritrovato il corpo della madre. Tra le prove raccolte le ricerche online fatte dall'indagata: come cancellare tracce di sangue dal materasso e come avvelenare una persona.
