(askanews) - È stato a presentato a Cannes Le città di pianura di Francesco Sossai, in concorso nella sezione "Un certain regard". Il film è un viaggio malinconico di due amici cinquantenni tra i ricordi di un passato che ha lasciato il segno e la trasformazione del territorio veneto, sopraffatto dal progresso e dal cemento. Nel viaggio si aggiunge uno studente di architettura timido e innamorato, interpretato da Filippo Scotti. <br /> <br />[amica-gallery id="1112185" title="Filippo Scotti, Anamaria Vartolomei, Aurora Giovinazzo e le altre rivelazioni di Venezia 2021: foto, film, biografia"] <br /> <br />Nel film Sossai fa una fotografia del suo territorio. «Non solo è trasformato, è in continua trasformazione, si trasforma talmente velocemente che è impossibile non trovare un forte senso di spaesamento», ha detto il regista, «non c'è più nessuno in giro, sono tutti in macchina, i paesi sono vuoti. Ogni tanto vagando per la valle del Po sembra veramente di vivere in una specie di deserto». <br />Un road movie della pianura veneta <br />I protagonisti di questo road movie nella pianura veneta sono interpretati da Sergio Romano e Pierpaolo Capovilla, orfani di un compagno di avventure fuggito in Argentina interpretato da Andrea Pennacchi. «A me interessa la terra, gli uomini che la abitano, le donne che la abitano e questo credo che traspaia molto nel film», ha spiegato Sossai, «è un film che non cerca una visione utilitaristica del paesaggio ma cerca una visione un po' scevra di pregiudizi da quello che vediamo». <br /> <br />intervista di Emanuele Bigi <br /> <br />[amica-related]
