L’ultimo dato disponibile è l’affluenza alle 19 di ieri sera a Roma e nel Lazio, è risultata bassa, come nel resto d’Italia. Nella Capitale, per il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza, ha votato il 19,9% degli aventi diritto, con il dato nazionale di poco superiore, al 22%. Siamo ben lontani dai dati del 2011, quando si raggiunse il quorum. In quel caso, alla stessa ora e sempre di domenica, l’affluenza era al 34%. Alle 22 raggiunse il 46%. , in tutto il Lazio si è recato ai seggi il 16,9% degli elettori, mentre quattordici anni fa alle 19 era stato il 31,5% che era diventato il 42,9% all’ultima rilevazione della prima giornata di voto. Intanto, il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola, referente del comitato referendario, ha scritto al prefetto Lamberto Giannini e al sindaco Roberto Gualtieri, denunciando "anomalie ai seggi di Roma e provincia". “In alcune sezioni elettorali, i presidenti di seggio, hanno chiesto preventivamente agli elettori se vogliono ritirare le schede. Tale domanda, posta dal presidente potrebbe risultare orientativa e turbativa", ha spiegato Di Cola. "In altri seggi alcuni presidenti hanno negato il diritto di votare ai rappresentanti di lista non residenti nei Comuni dove esercitano la loro funzione”. Secondo il comitato altre difficoltà nel voto si sono verificate a Pomezia, comune di 60mila abitanti.
