Era ubriaco, barcollava con una bottiglia di vino in una mano e la bambina nell’altra. È così che diversi testimoni hanno descritto Rexal Ford, alias Francis Kaufmann, nelle ore precedenti al ritrovamento del corpo senza vita della piccola in un cespuglio di Villa Pamphili, a Roma. La bambina, di neanche un anno, sarebbe stata spogliata per renderla irriconoscibile e poi uccisa brutalmente. Accanto a lei, anche il corpo di una donna che l’uomo presentava come sua moglie. Entrambi i cadaveri sono stati nascosti con attenzione tra le sterpaglie. Ford, già noto negli Stati Uniti per episodi di violenza domestica e aggressioni, era fuggito in Grecia dove è stato arrestato due giorni dopo. Dagli atti processuali emerge una dinamica agghiacciante: l’uomo, in evidente stato alterato, ha filmato gli agenti il giorno dell’omicidio, ha cercato di sviare le indagini, ha lasciato la città con un trolley senza mai denunciare la scomparsa della bimba o della compagna. L’accusa parla di omicidio aggravato da “efferatezza congenita”.