«Sudi tanto, hai molta sete, per fortuna c'è qualche fontanella». Antonio (nome di fantasia, ndr), 31 anni, milanese doc, è uno dei pochi italiani a fare questo lavoro a Milano: «Saremo in 5 su 2.000». Sono le 13, si parte da via Marghera, si racconta senza remore mentre consegna piadine e poke quando la temperatura a terra è di 40 gradi. «Le mance? Massimo una, due su dieci ordini». Le giustificazioni: «Non ho portato fuori niente», oppure: «Non ce l'ho dietro, mi spiace». Antonio attende da nove mesi i soldi dell'assicurazione. «Sono caduto due volte, in un caso mi sono rotto la mandibola. Per questo indosso il casco». Ma fa caldo... «Vero, ma bisogna farci l'abitudine perché non essendo assunti, se non lavori non guadagni».
