Paola Minaccioni è un tornado nel pieno della sua estate teatrale. Porta in scena "Paola racconta Anna", che ha scritto con Elisabetta Fiorito. E "La vita è meravigliosa. Anzi, è un tipo", scritto con l'amico ?? Ha appana finito di girare due film, in carnet ne ha più di quaranta, quattro con Ozpetek, ci sono le commedie di Brizzi ma è stata diretta anche da Garrone e Pontecorvo. Volto storico di serie cult come "Un medico in famiglia", voce storica del "Ruggito del Coniglio" in radio, in studio imita il "romaniesco" di Giorgia Melioni e cita magistralmente il Belli. Racconta gli inizi difficili quando come la sua adorata Magnani dissero che non aveva un volto da cinema, i provini mancati, la competizione tra attrici, il patriarato imperante sul set e fuori. La schiavitù dell'eterna giovinezza, ma anche la felicità conquistata di recitare perché sei brava: "Ragazze, si può!". Con il rammarico che al cinema la sua parte dei sogni ancora non gliel'hanno data. Ma fa il lavoro che ama e non ha rimpianti. Di nessun tipo. "Ho trovato uomini che non volevano la famiglia del quadretto - ammette -. Ci ho sofferto. Ma poi ho capito che li sceglievo perché quella che non voleva il quadretto ero io". Intervista di Giulia Santerini