Cagliari, meravigliosa città metropolitana nel sud della Sardegna che in questo momento sta soffrendo per l’incendio che ha distrutto la vicina Punta Molentis - promontorio sul mare dove centinaia di persone hanno rischiato la vita nella spiaggia gioiello nel comune di Villasimius - è una città ricca di storia, di bellezza, di leggende e di tradizioni. Un vero peccato che una delle città più antiche d’Italia, fondata dai Fenici nel VIII secolo a.C. e con una presenza umana che risale al Neolitico, occupata poi dai Cartaginesi e dai Romani, contesa da Spagnoli e Pisani e a lungo gestita da Piemontesi, abbia dovuto subire in uno dei suoi comuni limitrofi devastazioni di questo genere. «Non può che essere un incendio doloso», ha commentato il sindaco di Villasimius Luca Dessì. «C’è la mano di un pazzo, un delinquente. Poteva essere una strage». <br /> <br />[idarticle id="2236325" title="Weekend a... Cagliari. La città della luce"] <br /> <br />Mettendo da parte l’indignazione e la rabbia per accadimenti di questo genere, noi di iODonna non siamo state a Villasimius - che speriamo presto di scoprire in tutta la sua ci auguriamo ritrovata bellezza, nonostante l’inciviltà che l’ha colpita - ma abbiamo visitato Cagliari e la baia di Geremeas. Ecco i nostri suggerimenti e le nostre suggestioni se state pianificando un weekend o una vacanza in quella destinazione. <br />Passeggiare lungo la spiaggia del Poetto <br />Caratterizzata da sabbia fine e acque limpide, la spiaggia del Poetto è la spiaggia principale di Cagliari. Una lunga distesa di circa 8 km che si estende dal Margine Rosso a Quartu Sant'Elena fino alla Sella del Diavolo. "Sèdha 'e su Diàbulu", in sardo, è il promontorio che sorge nella zona sud di Cagliari e separa la spiaggia del Poetto da quella di Calamosca. La Sella del Diavolo, uno dei colli principali della città di Cagliari, è uno dei simboli della città. All’origine del nome c’è una leggenda, come ci racconta la guida turistica Vanessa Pintus. «I demoni, capeggiati da Lucifero, rimasero impressionati dalla bellezza del golfo di Cagliari, il golfo degli Angeli. Tentarono allora di impadronirsene, ma nella battaglia Lucifero venne disarcionato e perse la sua sella, che cadde sulle acque del golfo e, pietrificandosi, diede origine al promontorio». <br />Osservare i fenicotteri rosa nel Parco Naturale di Molentargius <br />Il Parco Naturale di Molentargius, che si estende sull’area umida delle ex saline, ed è frutto di un lavoro di riqualificazione e trasformazione. Dopo la dismissione del 1985 è diventato uno dei siti più ricchi di specie dell’avifauna di tutta la Sardegna. È un’area di grande importanza per i fenicotteri rosa, che qui nidificano e trovano cibo e riparo. «Qui a Cagliari vengono chiamati “sa genti arrubia”, ossia la gente rossa», racconta Pintus. «Sono considerati parte integrante della popolazione, anche se hanno un colore diverso». Dal Monte Urpinu si può vedere bene l’estensione del Parco di Molentargius, ossia i suoi 1600 ettari. <br />Scoprire aneddoti e leggende legate alla Basilica di Nostra Signora di Bonaria <br />La Basilica di Nostra Signora di Bonaria e il Santuario si trovano sulla cima della collina che porta lo stesso nome. Il complesso religioso comprende una chiesetta catalano-gotica e la Basilica in stile neoclassico. Sicuramente una delle chiese più importanti della città, legata alla città di Buenos Aires, questo perché il marinaio spagnolo che fondò la città di Buenos Aires era particolarmente devoto alla Madonna di Bonaria. La prima visita di Papa Francesco, originario proprio di Buenos Aires, fece qui la sua prima visita da Papa nel 2013. La Basilica di Nostra Signora di Bonaria è legata anche a una leggenda. «Narra di una tempesta che nel 1370 colpì una nave», racconta la nostra guida. «I marinai, per alleggerire la nave, gettarono in mare una cassa contenente una statua lignea della Madonna col Bambino. La tempesta si placò miracolosamente e la cassa, anziché affondare, approdò sulla spiaggia di Bonaria, a Cagliari. Quando i monaci la aprirono trovarono la statua lignea della Madonna, Gesù Bambino e una candela accesa. <br /> <br />[idarticle id="1918055" title="Viaggio in Sardegna: Cagliari, storie di mare e di terra"] <br />Godere del panorama di Cagliari dal Bastione di Santa Croce <br />Da qui si vedono tre chiese importanti, quella di Sant’Anna, quella di San Michele e quella di Sant’Efisio. «Dalla prima deriva il detto “Longu ca sa fabbrica de Sant’Anna”», racconta Pintus, «questo perché è un po’ la nostra Sagrada Familia, ci sono voluti ben 166 anni per essere completata. L’espressione indica qualcosa di lento o interminabile». Poi si vede la chiesa di San Michele, la più importante per quanto riguarda lo stile barocco a Cagliari, e poi la chiesa di Sant’Efisio, che non è il patrono di Cagliari ma è il santo più ...