Una frase apparentemente neutra, detta davanti a cinquemila persone, ha innescato un’ondata di reazioni tutt’altro che silenziose. Lorenzo Jovanotti, ospite del No Borders Music Festival ai laghi di Fusine (Udine), ha scelto di parlare del conflitto tra Israele e Palestina in modo vago e cauto. Ma quel suo «non ho niente di intelligente da dire» riferito alla guerra in corso a Gaza è bastato a scatenare un dibattito acceso, soprattutto sui social. <br /> <br />A guidare le reazioni più dure è stato Pablo Trincia, giornalista e autore di podcast tra i più ascoltati del momento, che ha accusato l’artista di pavidità. Il suo attacco ha fatto da catalizzatore a un’ondata di critiche che non si è ancora spenta. <br /> <br />[idgallery id="705605" title="Jovanotti, fotostoria di un "ragazzo fortunato""] <br />Le parole di Jovanotti sul conflitto israelo-palestinese e l’effetto “neutro” <br />Dal palco dei laghi di Fusine, davanti a cinquemila persone radunatesi per il Jova Bike Party, Jovanotti ha dichiarato: «Per entrambe le parti, non è una questione di tifoseria. Io sono tifoso solamente per sostenere la pace, la tregua. È l’unica cosa che sono in grado di sostenere con il mio modo di intendere la vita. Non ho niente di intelligente da dire su quello che sta succedendo. E siccome non ho niente di intelligente da dire, non dico niente. Prego, spero e mi auguro che questa follia ci insegni qualcosa». <br /> <br />Parole che, nel tentativo di non prendere posizione, hanno finito per scontentare molti. Il riferimento vago alle “due parti” e la mancanza di qualsiasi menzione concreta alla crisi a Gaza sono stati letti come un modo per non schierarsi, e forse per non scontentare nessuno. <br /> <br />[idarticle id="2602701,2607389,2571728" title="Jovanotti due anni dopo l’incidente in bici: «Mi fa ancora male, il dolore è un compagno di viaggio: insieme andremo lontano»,Giovani israeliani rifiutano la leva, la rivolta dei refusniks: «Non combattiamo in nome dell’orrore»,Storie da Gaza. La morte della piccola influencer Yaqeen, Alaa che ha perso 9 figli, le proteste anti-Hamas"] <br />Pablo Trincia risponde a Jovanotti: «Da te mi aspettavo di più» <br />Il primo a reagire è stato Pablo Trincia, voce riconosciuta nel giornalismo d’inchiesta e attualmente molto seguito anche sui social. <br /> <br />Sul suo profilo Instagram ha scritto: «Sono decenni che ascolto e apprezzo le tue canzoni e quasi due anni che aspetto proprio dagli artisti come te una sola parola su quello che accade a Gaza […] Ora capisco che quel Il mio nome è Mai Più che cantavi oltre un quarto di secolo fa era solo una frase priva di significato. Perdonami, ma da uno come te mi sarei aspettato tutt’altro. E mi dispiace davvero tanto». <br /> <br />Un commento durissimo, che ha intercettato il sentimento di una parte del pubblico che si aspetta dagli artisti una voce chiara, soprattutto nei momenti difficili. <br /> <br />[idgallery id="13950" title="Reportage: vita (povera) in Palestina"] <br />Selvaggia Lucarelli: «Non si può parlare solo di pace» <br />A far eco a Trincia, anche Selvaggia Lucarelli ha espresso il suo disappunto. In una serie di storie Instagram, la giornalista ha scritto: «Si sta consumando un genocidio, non si può essere pavidi. E no, non è DA ENTRAMBE LE PARTI. Di fronte a tutto questo non si può più parlare solo di pace». <br /> <br />La Lucarelli ha poi esteso la critica al silenzio di altri intellettuali italiani, citando anche Roberto Saviano. La richiesta è chiara: non basta un generico invito alla tregua, serve chiamare le cose con il loro nome. <br /> <br />[idarticle id="2567238,2575940,2547472" title="UN Women denuncia: ''28mila donne cancellate dalla guerra a Gaza'',Perché anche i 30enni si divertono con Jovanotti e i ragazzi degli anni ’80,L'orrore di Gaza negli occhi di un bambino: è lo scatto 2025 del World Press Photo"] <br />Il passato pacifista che oggi divide <br />Nel 1999 Jovanotti firmava con Ligabue e Piero Pelù Il mio nome è mai più, brano manifesto contro la guerra in Kosovo. Oggi, però, il parallelo con la sua posizione su Gaza sembra smascherare una discontinuità. Anche allora, la canzone iniziava con le parole: «Io non lo so chi c’ha ragione e chi no», un atteggiamento che ora molti considerano inadeguato. Non si tratta solo di prendere parte, ma di riconoscere responsabilità, dinamiche e, per qualcuno, crimini. <br /> <br />[idarticle id="2361824,1703528" title="Nell'inferno dei bambini Gaza, senz'acqua potabile, 10 al giorno perdono un arto, 21 mila i dispersi,«Muiono i bambini, non ce lo meritiamo»: la voce di Nadeen, dieci anni, nel mezzo del conflitto israelo-palestinese"] <br />Perché Jovanotti è rimasto vago sulla guerra a Gaza <br />Nel suo intervento, Jovanotti ha evitato nomi, fatti, date. Ha parlato di “follia” e di “pace”, ma senza indicare chi sta soffrendo, chi bombarda, chi muore. Nessuno obbliga un artista a fare dichiarazioni po...
