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Se le coreografie di Gisèle Vienne diventano fotografie

2025-08-04 37 Dailymotion

Bolzano, 3 ago. (askanews) - Gisèle Vienne è una coreografa rilevante sulla scena internazionale e a Bolzano Danza ha portato il suo celebre spettacolo "Crowd", performance collettiva incentrata sul tema delle feste e dei rave party. Ma il festival altoatesino è stato anche l'occasione per presentare il libro fotografico di Estelle Hanania "This Causes Consciousness to Fracture", dedicato al suo lavoro e alle sue opere. <br /> <br />[idfotoracconto id="2601368" title="Il festival "Bolzano Danza" e gli altri eventi da non perdere"] <br /> <br />«La fotografia - ha spiegato Gisèle Vienne ad askanews - è anche documentazione, ma non è mai una documentazione neutrale. Si tratta di qualcuno che guarda qualcosa in modo particolare. E stelle Hanania ha uno sguardo forte e interessante sul mio lavoro, che è un insieme di segni che lei osserva in modo molto accurato. Per questo vedo le sue immagini sul mio lavoro come una collaborazione. Il modo in cui guarda a ciò che facciamo è un modo adeguato, lei ha uno sguardo adeguato in sé». <br /> <br />[idarticle id="2588026" title="Appuntamento con la danza: 11 imperdibili festival estivi del 2025"] <br /> <br />Le immagini sono intense, trasmettono una sensazione di presenza che a volte sa essere anche urgenza. E ovviamente rappresentano un approccio artistico a un altro oggetto d'arte, il che crea interessanti momenti di dialogo e, perché no, anche dei cortocircuiti. <br /> <br />«Non so se il suo sguardo migliori il lavoro, è un altro sguardo, così come lo è quello del pubblico. Io penso che ogni sguardo, da ogni persona, abbia una sua forza in quanto è un modo particolare di guardare a ciò che facciamo. Non esiste un solo punto di vista e quello che è bellissimo è cercare di capire tutti questi sguardi diversi su un unico soggetto». <br /> <br /> <br /> <br />[idarticle id="2518805" title="I 15 film più belli sulla danza: classica, moderna e hip hop"] <br /> <br />In fondo il tema è proprio quello, la relazione di specchio che si crea tra il palco e il pubblico, tra la performance e lo spettatore. Uno specchio strano, che restituisce proiezioni più che immagini, ma, se siamo fortunati, queste proiezioni dicono molto di noi, oltre che dell'opera d'arte. <br /> <br /> 

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