Con la sua morte si è spenta la tv, si è spento un faro ed un punto di riferimento importantissimo. Ma in qualche modo è uno di quei personaggi che passano alla storia e non ci lasceranno mai, per tutto quello che ci hanno regalato», lo ha detto Carlo Conti, conduttore Rai, in uscita dalla camera ardente per Pippo Baudo, al Teatro delle Vittorie a Roma. <br />[idgallery id="2619131" title="La camera ardente di Pippo Baudo: da Katia Ricciardelli ai ministri"] <br />[idarticle id="2619132,2505247" title="L'ultimo saluto a Pippo Baudo: la camera ardente e quando saranno i funerali in tv,Il Festival di Carlo Conti fa ascolti record. Ma perché Sanremo 2025 funziona così bene?"] <br />«Soprattutto lui è stato un esempio della trasformazione da presentatore in conduttore, cioè colui che detta i tempi del programma televisivo. Lui è stato il primo o uno dei primi. Io l’erede? No, non esistono eredi di Baudo, era unico. Quando mi dicevano che baudeggiavo mi facevano un complimento. È come essere paragonato con Maradona. Per me è motivo di orgoglio. Il camerino intitolato all’Ariston? Per me sarà un onore entrare in quel camerino».
