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Adrien Brody in "The Brutalist": «Il mio architetto in fuga, una storia di famiglia»

2025-09-03 9 Dailymotion

(askanews) - Arriva nei cinema il 6 febbraio forte di 10 candidature agli Oscar The Brutalist, il film di Brady Corbet che finora ha vinto il Leone d'argento al Festival di Venezia e due Golden Globe, come miglior film drammatico e miglior regista. Un film definito «monumentale» da The Guardian e Hollywood Reporter, in cui Adrien Brody interpreta il visionario architetto Làszlò Toth, in fuga dall'Europa del dopoguerra. Quando arriva in Pennsylvania un ricco industriale riconosce il suo talento per l'edilizia. <br /> <br />[idgallery id="2492345" title="The Brutalist, le immagini del film"] <br /> <br />«Tutti quanti vorremmo essere accettati, sentirci a casa, liberi da qualsiasi tipo di persecuzione, rispettati, non esclusi. – ha detto Adrien Brody – Il film tocca tutti questi temi: alcune persone devono fuggire da condizioni terribili, vengono negli Stati Uniti e sperano in una vita migliore. Non è una questione semplice, spesso ci sono condizioni difficili da sopportare, è una cosa che conosco: mia madre e i miei nonni sono venuti qui dall'Europa negli anni '50, hanno perso tutto e ricominciato da zero. So quanto gli sia costato e quanto abbiano lottato». <br /> <br />[idarticle id="2492182,2494154,2477269" title="Felicity Jones in ''The Brutalist'': «Come i musicisti non mi concentro su una singola nota»,Adrien Brody racconta la gioia dei suoi genitori per il Golden Globe: «Un regalo grande condividere questo momento con loro»,Golden Globes 2025, i vincitori: trionfano ''The Brutalist'', ''Emilia Pérez'' e ''Shōgun''"] <br /> <br />Il film di Corbet tocca anche temi come aspirazioni e lasciti degli artisti. «Io stesso sono cresciuto con questo desiderio di realizzazione, e probabilmente è nella natura dell'artista avere sempre questa specie di sete. – ha detto l'attore – Hai sempre il desiderio di fare qualcosa di speciale, di significativo, ma che non dipende solo da te. Credo che il motivo per cui faccio questo mestiere è proprio il desiderio di lasciare qualcosa che parli della condizione umana, qualcosa con cui le persone possano sentirsi connesse».

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