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Orfana di femminicidio, Noemi racconta la morte della mamma. Su Rai2, il doc “Davanti ai miei occhi”

2025-09-04 42 Dailymotion

Forse qualcuno ricorderà il caso. Un femminicidio, purtroppo uno di tanti, avvenuto a Palermo nel 2012. A uccidere la moglie, per poi suicidarsi, Rinaldo D’Alba, 39 anni, un carabiniere originario di Bari. A dare l’allarme, la figlia maggiore della coppia, Noemi. Dodici anni. Quella bambina, oggi è una giovane donna che ha accettato di offrire la sua preziosa e toccante testimonianza per un documentario dedicato agli orfani di femminicidio: bambini segnati dal trauma più grande, come lei. In onda il 28 novembre su Rai 2 in prima serata, Davanti ai miei occhi è il nuovo capitolo del ciclo di documentari Delitti in famiglia, condotto dal giornalista Stefano Nazzi e prodotto da Next Different in collaborazione con Rai Documentari. <br /> <br /> <br /> <br />[idarticle id="2416152" title="Femminicidi e orfani speciali: la difficile strada di chi resta"] <br />Noemi racconta il femminicidio della mamma. Una clip dal doc “Davanti ai miei occhi”, su Rai 2 <br />Nella clip, Noemi è una giovane donna che ricorda e torna al momento terribile in cui diede l'allarme, per poi tornare - dodicenne - a doversi occupare della sorellina minore, di 4 anni, a cercare parole da dirle per spiegare che la mamma non c'è più, e che ad ucciderla è stato papà. <br /> <br />[idarticle id="2214676" title="''Mamma e papà stavano solo giocando''. In Italia, oltre 400mila bimbi assistono alla violenza in casa"] <br />Rosanna Siciliano, uccisa dal marito carabiniere <br />Un padre che fa fuoco contro la moglie, Rosanna Siciliano, di 38 anni: la uccide con quattro colpi di pistola. Un padre che poi punta l’arma contro sè stesso, e si toglie la vita con un colpo alla tempia. <br /> <br />Accade tutto dentro l’alloggio della caserma dei carabinieri dell’Acquasanta a Palermo dove la famiglia viveva, divisa: madre e figlie nella casa di sempre. Lui, dopo la denuncia della donna, in un alloggio separato: questo il provvedimento dall'Arma preso per evitare il peggio. Non è bastato. <br /> <br />Rosanna Lisa aveva informato i superiori delle botte subite dal marito, del suo atteggiamento violento e denigratorio. Esiste anche un messaggio vocale, di 23 minuti, che Lisa Siciliano aveva registrato un anno prima di essere uccisa, in cui la donna si rivolge al giudice che doveva decidere sulla separazione dal marito. In altre parole, la morte della mamma di Noemi si poteva evitare. <br /> <br />[idgallery id="2237539" title="Violenza sulle donne: i segnali cui prestare attenzione spiegati dall’esperta"] <br /> <br />[idarticle id="1608515" title="Femminicidi: storie di bambini, genitori, fratelli delle vittime"] <br />Il processo per femminicidio che non c'è mai stato <br />Dopo il femmicidio della madre, Noemi e la sorellina sono state affidate a una zia. Non c'è stato nessun processo: con la morte del colpevole, il reato si estingue. Le ragazze hanno avuto la reversibilità della pensione del padre e, dallo Stato, 25mila euro a titolo di risarcimento. Nel 2018, la famiglia di Rosanna Lisa ha poi presentato domanda risarcitoria nei confronti del Consiglio dei Ministri e dei ministeri della Difesa e della Giustizia perché si accertasse una eventuale omissione da parte dell'Arma dei carabinieri che non avrebbe agito nei confronti dell'appuntato in modo adeguato per scongiurare la tragedia. Per le parti avverse quelle richieste risarcitorie erano prescritte o infondate. <br /> <br />La prossima mossa è un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo: una pronuncia che accertasse la negligenza dell'Arma sarebbe utile per avere giustizia ma, soprattutto, per creare un precedente che possa cambiare le cose. Quando una donna denuncia va ascoltata e protetta, contro chi la minaccia devono essere assunti provvedimenti seri. Trasferire un marito abusante nell'appartamento di fronte a quello della sua vittima non è un provvedimento serio. <br /> <br />[idarticle id="2436690" title="Il femminicida non può disporre del corpo della sua vittima: il Ddl contro l'occultamento delle prove"] <br />Il documentario sugli orfani di femminicidio in tv <br />Realizzato grazie al soggetto di Oscar Colombo, con la sceneggiatura di Massimo Chiellini e Sara Filippelli e la regia di Fabio Villoresi, il documentario Davanti ai miei occhi racconta, oltre a quella di Noemi, altre due storie di trauma e rinascita. <br /> <br />Quella più vicina, nel tempo, è quella di Nicolò Maja, sopravvissuto alla strage familiare di Samarate: nel 2022 suo padre Alessandro ha ucciso la madre Stefania Pivetta e la sorella Giulia, ferendo gravemente anche lui. <br /> <br />L'altra storia è quella di Giovanna Cardile che aveva cinque anni, nella Messina del 1985, quando il padre uccise la madre e la nonna con un fucile da caccia. Sulla sua Storia di una rinascita ha scritto un libro, Due vite in una (con Giovanna Sciacca), pubblicato nel 2013. <br /> <br />[idarticle id="2220399" title="''Delitti in famiglia''. Su Rai 2, nella prima puntata della do...

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