Babygirl – diretto da Halina Reijn – è il film che è valso a Nicole Kidman il premio come migliore attrice a Venezia 2024. E il trailer, appena diffuso, dà un assaggio del perché. Nei panni di Romy, una manager di alto livello con famiglia che inizia un rapporto sadomaso con il suo giovane stagista, Kidman è in effetti magnetica (e coraggiosa, come sempre nella sua carriera). Il film verrà distribuito in Italia da Eagle Pictures, ma la data di uscita ancora non si conosce. <br /> <br />[idgallery id="375403" title="Nicole Kidman: i film, i look e i suoi due mariti"] <br /> <br />[idarticle id="2395462" title="Nicole Kidman e Cate Blanchett: sesso e colpa in ''Babygirl'' e ''Disclaimer''"] <br />Babygirl, il trailer del film con Nicole Kidman <br />Le immagini mostrano il primo incontro tra i due, apparentemente banale, per le strade di New York. Lei si vede arrivare incontro un cane nero aggressivo. Sembra sul punto di aggredirla quando Samuel, interpretato da Harris Dickinson (Triangle of sadness), lo ferma, offre all'animale un biscottino. Un momento innocente che Romy vive come qualcosa di diverso. Quel cane è lei, e il biscottino è il desiderio che non riesce a provare. Poco dopo lo stesso ragazzo entra nella sua azienda, nella sua vita e nel suo letto, mettendola in ginocchio, letteralmente. Le dice che cosa fare, lei accetta. E diventa, incredibilmente e irreversibilmente, una “babygirl”. Ma forse lo è già. <br /> <br />[caption id="attachment_2377333" align="aligncenter" width="1024"] Nicole Kidman e Harris Dickinson in una scena di "Babygirl".[/caption] <br />Scene di sesso, di nudo e di punturine <br />Babygirl è un film molto intimo non solo per le scene di sesso e di nudo. Romy/Kidman è una donna rivelata in tutte le sue fragilità: comprese le punturine di botox per fermare il tempo di cui l'attrice si è detta più volte pentita. È, come ha detto la regista, sceneggiatrice e produttrice, a Venezia, un film che fa luce nella «piccola scatola nera piena di fantasie tabù che tutti noi portiamo con noi e potremmo non condividere mai con nessuno». Ed è un film femminista, se «il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna». <br /> <br />Nel cast, con Sophie Wilde, Esther McGregor, Victor Slezak, Vaughan Reilly e Leslie Silva, anche Antonio Banderas, nei panni insoliti del marito tradito: un regista creativo, empatico e per nulla macho che non riesce a soddisfare il desiderio sessuale della moglie.
