https://www.pupia.tv - Orlando - Nei giorni scorsi c'è stata un'aggressione da parte dell'amministratore delegato di Enel, Cattaneo, nei confronti di Calenda. Ora Calenda non ha bisogno della mia difesa, ma in questo caso aveva semplicemente posto una questione di interesse generale, cioè: le bollette sono troppo alte, Enel non ha fatto nulla.<br />La risposta di Cattaneo è significativa per una ragione: è il segno di qualcosa che si sta producendo, la nascita di un blocco che definisco "ENIL", che non solo è sempre più potente, sempre più significativo, sempre più presente in tutte le vicende che riguardano la vita pubblica del Paese, ma che aspira anche in qualche modo ad un protagonismo diretto.<br />Non è una novità che questi soggetti abbiano un grandissimo peso anche nel campo della comunicazione. La novità forse è proprio questa volontà di giocare una partita stando in primo piano. Penso che sia un elemento di preoccupazione, non solo perché questo non consente di affrontare alcune distorsioni che alcune scelte hanno prodotto sull'economia del Paese, pensiamo appunto al costo dell'energia, ma anche perché rischia di essere un ulteriore segnale di subalternità della politica.<br />Quindi, difendere Calenda non è un modo di difendere soltanto lui, che non ne ha bisogno, ma di affermare un principio semplice: che gli indirizzi di carattere generale, soprattutto quando si parla di partecipate pubbliche, le deve dare il governo, la politica e non può avvenire il contrario, ovvero che siano le partecipate pubbliche a definire le strategie, tanto più quando rischiano di essere in contrasto con l'interesse generale.(17.10.25)<br /><br />#pupia
