In una nazione ferita da anni di guerra, dove la vita dei bimbi è spesso sospesa tra dolore e mancanza di cure, è arrivato un segno concreto che guarda al futuro grazie alla Fondazione Giorgio Conti di Cremona - da sempre accanto ai bambini malati e alle loro famiglie - che, unendosi all’Associazione Amar – Costruire solidarietà di Reggio Emilia hanno ridato vita al reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Aleppo in Siria, distrutto dai bombardamenti. Grazie a una generosa donazione, sono state acquistate e consegnate incubatrici, ventilatori, ecografi e attrezzature salvavita che oggi permettono ai medici siriani di assistere i neonati prematuri o i bimbi in condizioni critiche. Un gesto che, come scrive il dottor Mohammed Morjan, rettore della facoltà di Medicina dell’Ospedale di Aleppo: «significa per noi molto di più di quanto le parole possano esprimere».Dietro a questo progetto ci sono stati mesi di lavoro, timori e speranze, ma soprattutto la convinzione che anche una sola azione potesse fare la differenza. «Quello che facciamo è solo una goccia nel mare – ricordano dalla Fondazione cremonese, parafrasando una frase di Madre Teresa di Calcutta – ma se non lo facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno».
