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Ken Loach riceve la laurea ad honorem: «Viviamo tempi terribili. Artisti siate la voce della verità e della civiltà»

2025-11-12 35 Dailymotion

A 89 anni, Ken Loach continua a scuotere le coscienze con la stessa passione di sempre. Il grande regista britannico, simbolo del cinema sociale europeo, ha ricevuto la laurea ad honorem in Scienze Filosofiche dall’Università di Bologna, un riconoscimento alla sua “coerenza intellettuale e al valore filosofico della ricerca artistica”, come ha spiegato l’Alma Mater. Dagli esordi negli anni Sessanta fino a film recenti come The Old Oak, Io, Daniel Blake o Sorry We Missed You, Loach ha raccontato il mondo del lavoro, gli invisibili, le famiglie che vivono ai margini. La sua è una carriera costellata di riconoscimenti – da Cannes a Venezia – ma anche di battaglie, sempre dalla parte degli ultimi. <br /> <br />[idgallery id="1370559" title=""Sorry, We Missed You" di Ken Loach. Le immagini del film"] <br />Il discorso di Ken Loach da Londra: «ll mondo si sta sgretolando davanti a noi» <br />In collegamento dal King’s College di Londra, Loach ha pronunciato una lezione magistrale intensa e commossa, un viaggio dentro il nostro tempo e le sue contraddizioni. c– ha esordito Loach - Il mondo si sta sgretolando davanti a noi e la gente si sente in pericolo. Lavori oggi e domani no, i contratti sono spariti, cresce la povertà». Il regista ha denunciato l’incertezza diffusa e la precarietà che attraversano le vite quotidiane, ma anche l’uso politico della rabbia e della frustrazione: «La disillusione delle persone viene sfruttata, alimentata. E quando la rabbia cresce, si cerca sempre un capro espiatorio». <br />[idarticle id="2232396" title="''The Old Oak'' di Ken Loach: la recensione di Paolo Mereghetti"] <br /> <br />Critica alla sinistra e all’indifferenza sociale <br />Mai indulgente verso il potere, Loach non ha risparmiato critiche al modello progressista europeo e al partito laburista del suo Paese, accusati di non aver difeso davvero i lavoratori di fronte alla globalizzazione e alla competizione spietata del capitalismo. «La sinistra – ha sottolineato – ha permesso che il mercato decidesse tutto, lasciando indietro chi aveva più bisogno di protezione». <br />[idgallery id="2136904" title="A cena con gli scrittori inglesi"] <br /> <br />Sulla Palestina: «Il mio Paese sta vendendo armi a chi commette il genocidio» <br />Nella sua lezione, il regista ha affrontato anche il tema della Palestina, parlando di «anni e anni di occupazione militare illegale» e di una tragedia umanitaria che definisce senza esitazione «un genocidio». «E questo è il nostro governo oggi. E dovremmo essere profondamente vergognati. Il mio Paese sta vendendo armi a chi commette il genocidio». <br />[idarticle id="2641517" title="A Lodi il Festival della Fotografia Etica: le storie che il mondo deve vedere, da Gaza all'Eritrea"] <br /> <br />Il ruolo degli artisti nella società: «custodi della verità» <br />Nonostante il pessimismo del presente, Loach ha voluto chiudere con un messaggio di fiducia: «Potremmo vivere meglio, se scegliessimo davvero il cambiamento, se proteggessimo il pianeta e riscoprissimo il conflitto di classe come spinta per la giustizia». Poi, rivolgendosi agli studenti e agli artisti, ha ricordato le parole del cantante e attivista Paul Robeson: «Gli artisti sono i custodi della verità. Sono la voce radicale della civiltà.» Un invito, più che una citazione: «Siate quella voce. Nelle università, nell’arte, nei luoghi di lavoro, nelle comunità. Ovunque». <br />[idgallery id="1435945" title="Attori e artisti: i film che hanno portato al cinema la grande arte"] <br /> <br />La solidarietà alla base del cambiamento <br />Con la sua voce pacata ma ferma, Ken Loach continua a insegnare che l’arte non è un rifugio, ma un atto di responsabilità. Nel suo messaggio finale ai “nuovi amici di Bologna” ha chiesto solo una cosa: «Posso far parte anche io del modo in cui combattete indietro? Perché la solidarietà è la nostra forza. La conoscenza e la passione, le nostre armi». Un modo semplice e potente per ricordare che, anche in tempi terribili, la verità e la solidarietà restano il miglior antidoto alla paura.

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