Enrica Bonaccorti, 75 anni, è tornata davanti alle telecamere di Verissimo per parlare del tumore al pancreas che l’ha colpita. Un’intervista intensa e delicata in cui l'ex conduttrice televisiva ha condiviso con Silvia Toffanin dettagli profondamente personali del suo percorso, rivelando anche aspetti che finora aveva custodito con discrezione. «Ho pensato al testamento, al mio funerale, ho già scelto le musiche» ha confidato con lucidità sorprendente. Accanto ai pensieri più intimi, Enrica ha anche fatto il punto sullo stato della malattia, un tumore che per ora non può essere operato. «C’è questa cosa brutta in un punto brutto» ha detto con una sincerità che ha commosso lo studio. «Al momento, con le chemio, il tumore non è regredito, ma non si è nemmeno spostato e non ha prodotto metastasi». <br />[idgallery id="2666013" title="Tumore al pancreas: cosa sono le Pancreas Unit e perché sono importanti"] <br /> <br />Enrica Bonaccorti, la diagnosi del tumore e il buio dei primi mesi <br />Enrica Bonaccorti ha raccontato tutto il percorso affrontato negli ultimi mesi: l’incredulità iniziale, il silenzio, la paura. La notizia della malattia l’ha travolta come un’onda improvvisa. Per quattro lunghi mesi Enrica si è chiusa in casa, spegnendo telefono, relazioni e quotidianità. «Non volevo vedere nessuno» confessa la conduttrice a Verissimo. «Abbassavo le serrande e mi lasciavo andare». Una specie di letargo emotivo, un modo per proteggersi da una realtà difficile anche solo da nominare. È stato un tempo sospeso, in cui anche la voce brillante che da anni il pubblico ama sembrava essersi affievolita. <br />[idarticle id="2660687" title="Enrica Bonaccorti: «Il tumore è inoperabile. Non credo nei miracoli, ma nel futuro»"] <br /> <br />La rinascita grazie all’amore del pubblico e dei suoi affetti <br />E poi la risalita. «All’inizio non capivo cosa stessi vivendo» racconta. «Mi sentivo fiacca, ma non immaginavo una diagnosi così pesante». A riportarla lentamente verso la luce sono stati proprio gli altri: il pubblico che le scriveva, gli amici più stretti e soprattutto la figlia Verdiana. «Mi sono svegliata grazie alle persone» dice con emozione. E proprio Verdiana è stata la sua roccia: presente, attenta, silenziosamente forte. Nell’intervista compare anche un videomessaggio della figlia, che la commuove profondamente. Accanto a lei, sempre, anche il ricordo del compagno Giacomo Paladino, scomparso quattro anni fa. «Con lui vicino sarei stata più serena» ammette.A sorprenderla nei giorni più difficili è arrivato anche l’affetto di Renato Zero, che l’ha portata fuori a cena dopo mesi trascorsi in casa. «No, no, devi venire a mangiare il pesce» le ha detto sorridendo. <br />[idgallery id="2187157" title="Tumore: 6 strumenti per la prevenzione"] <br /> <br />La terapia, la speranza e la lucidità con cui guarda avanti <br />Enrica ha affrontato chemioterapia e radioterapia, reagendo meglio di quanto temesse. «Pensavo sarei stata molto peggio» racconta.Il tumore, però, non è regredito, ma non ha prodotto metastasi: è stabile, in attesa che – come spiegano i medici – si stacchi dal pancreas per diventare operabile. Ora la attendono due mesi e mezzo senza terapie, da vivere in equilibrio tra attesa e speranza. <br />[idarticle id="2645893" title="Enrica Bonaccorti, il coraggio di raccontare la malattia: «Ho un tumore al pancreas, mia figlia è la mia forza»"] <br /> <br />Per il funerale «Ho già pensato a tutto» <br />Anche nei momenti più duri, Enrica non ha perso il suo tratto più amato: l’ironia. Sorridendo, chiede a Toffanin e ai telespettatori: «Sto bene con questi capelli finti?». Un modo tenero per dire che non ha paura di mostrarsi, di raccontare anche le fragilità più intime. Con altrettanta lucidità, rivela di aver già scritto testamento e persino immaginato il proprio funerale. «Ho già pensato a tutto» dice senza esitazioni. «Vorrei che iniziasse con Gershwin e proseguisse con Why di Annie Lennox. Non sono scaramantica».
