«SE MUOIO VOGLIO UNA MORTE RUMOROSA, CHE SIA SENTITA IN TUTTO IL MONDO» dice Fatima, a volte chiamata anche Fatma, Hassouna, fotoreporter e poetessa palestinese di Gaza. È il 2024, lei è nata nel 1999. È al cellulare con Sepideh Farsi, regista iraniana esule a Parigi. Si raccontano: nel video qui sopra si vedono per la prima volta, in videochiamata. Fatima ha gli occhi verdi, sorride, presenta il fratello, molto più timido di lei. <br />È una clip di Put Your Soul on Your Hand and Walk, il documentario fatto dalle racconto e dalle videochiamate che le due si sono scambiate ogni giorno, per giorni e giorni. Poi Sepideh ha montato il film, che è stato selezionato per una sezione collaterale (Acid) del Festival di Cannes 2025. Il 15 aprile, la regista comunica a Fatima che sono entrambe invitate sulla Croisette. La ragazza è felicissima della notizia che accoglie con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Il giorno dopo, 16 aprile 2025, la casa degli Hassouna viene distrutta da missili di precisione che uccidono Fatima e gran parte della sua famiglia. Secondo la regista «l’edificio è stato preso di mira, visto l’alto numero di giornalisti e fotografi uccisi dall’esercito israeliano a Gaza». Il caso fa il giro del pianeta e scuote le coscienze. Poco prima di andarsene la ragazza aveva detto: «Se muoio, voglio una morte rumorosa, che sia sentita dal tutto il mondo».
