A sentirne le voci all’uscita dal tribunale di Rimini sembra che le testimonianze raccolte dalla Corte nel corso dell’ultima udienza dell’anno del processo che vede imputato per l’omicidio di Pierina Paganelli Louis Dassilva abbiano soddisfatto sia la difesa dei familiari della vittima che quella del 36enne che per sei volte dall’inizio di ottobre si è seduto sul banco degli imputati. Oggi è stata sentita la nipote di Pierina Paganelli, Giorgia Saponi, che ha confermato che la sera del delitto sia lei che Manuela Bianchi che lo zio Loris erano a cena insieme e che seppur a pochi passi dalla scena del crimine nessuno di loro era uscito di casa prima delle 23 del 3 ottobre del 2023, ovvero quaranta minuti dopo il delitto. Per la difesa dei familiari, gli avvocati Monica e Marco Lunedei e Alfredo Scifo si tratta di un elemento che gioca a favore della loro tesi e di quella della Procura, che di fatto accusano l’imputato. Per Riario Fabbri e Andrea Guidi, i legali di Louis Dassilva la 18enne si sarebbe contradetta non fornendo un racconto preciso e puntuale sui momenti successivi alla cena vera e propria consumata sul tavolo di casa. Nella giornata del 15 dicembre sono stati sentiti anche agenti della Polizia Scientifica: il quadro fornito conferma quanto già emerso durante le indagini sulla mancata repertazione di un capello trovato sulla bocca della vittima e su alcuni reperti risultati ammuffiti durante i processi di conservazione. Il 16 dicembre è in programma l’incidente probatorio sulla perizia fonica, ovvero sull’impianto audio della telecamera vicina alla scena del crimine che non ha inquadrato il delitto ma registrato i suoni ambientali. Si sentono le grida della vittima e alcuni rumori risultati indefiniti, forse voci, che però non apparterrebbero a persone coinvolte nel processo e nelle indagini e dunque neppure a Louis Dassilva.
