(di Carmine Aymone, video Luca Marconi) «Sono onorato di ricevere questo riconoscimento così ambito – dice Tullio De Piscopo – e lo condivido con tutto il cuore con il maestro Beppe Vessicchio e con i miei fratelli James Senese e Pino Daniele, che mi stanno guardando e guidando dal cielo. Sempre alla grande, come direbbe James».Parole che commuovono e che spiegano meglio di qualsiasi discorso il senso profondo della cerimonia svoltasi nella Sala Koch del Senato della Repubblica, dove al grande batterista napoletano è stato conferito il titolo di Ambasciatore Nazionale della Musica, nell’ambito del Premio Ambasciatori d’Eccellenza / Cento Ambasciatori Nazionali promosso dall’Associazione Liber.Un riconoscimento accolto da una standing ovation inevitabile, che rende omaggio non solo a un nome simbolo della musica italiana, ma a un’intera vita spesa tra ritmo, ricerca e diffusione della cultura musicale nel mondo.La consegna del premio è avvenuta tra applausi e testimonianze di stima da parte di personalità del mondo culturale e istituzionale. Non solo un tributo alla carriera, ma un attestato di valore per chi, passando dal jazz alle sperimentazioni più popolari, ha tracciato una leggenda ritmica che attraversa oltre sei decenni di musica.Nato a Napoli il 24 febbraio 1946, De Piscopo ha respirato musica sin dall’infanzia: il padre, percussionista nel prestigioso Teatro San Carlo, gli trasmise il primo battito di quella che sarebbe diventata una missione artistica. Da ragazzo suonava nei club tra Porta Capuana e Bagnoli, mentre la vita reale lo sfidava con difficoltà e sacrifici. Senza mai mollare, la sua passione lo portò presto fuori città, prima a Torino, poi a Milano, dove iniziò a farsi notare come batterista di assoluto livello.La carriera di De Piscopo è un mosaico di collaborazioni che sembrano un sogno per qualsiasi musicista: Quincy Jones, Chet Baker, Gerry Mulligan, Vinicius De Moraes, Gil Evans, Wayne Shorter, e molti altri nomi della storia del jazz internazionale lo hanno voluto nei loro progetti. Nel panorama italiano, ha accompagnato con la sua inconfondibile percussività artisti come Mina, Lucio Dalla, Franco Battiato, Fabrizio De André, Pino Daniele — con cui nacque un’amicizia profonda e artistica, tanto da definirlo il suo “fratello in blues”.Ma De Piscopo non è solo straordinario musicista: è stato un innovatore di sound. Ha inciso con Astor Piazzolla l’album Libertango, contribuendo a delineare un nuovo dialogo tra jazz e tango; è stato protagonista nei dischi e nei tour del cosiddetto neapolitan power, unendo folk, jazz e pop in forme fino ad allora inesplorate.Come solista, le sue canzoni hanno segnato più generazioni. Brani come “Stop Bajon (Primavera)” — scritto per lui da Pino Daniele e considerato un “rap ante litteram” per la sua freschezza — e “Andamento lento”, hit presentata al Festival di Sanremo e diventata colonna sonora di un’intera epoca, sono parte dell’immaginario musicale italiano.A pochi mesi dal suo 80° compleanno, il 24 febbraio 2026, la nomina ad Ambasciatore Nazionale della Musica arriva come coronamento di una vita vissuta tra ritmi, palchi e idee sonore che hanno attraversato generazioni. Per celebrare questo traguardo, De Piscopo ha annunciato un tour speciale nei teatri italiani: “80Tullio – The Last Tour… Nun ’o saccio!”, che prenderà il via nella primavera del 2026, con tappa nell’affetto napoletano del Teatro Augusteo il 2 aprile.La scaletta, già annunciata, è un viaggio tra grandi successi e momenti di pura emozione: da Andamento lento a E allora e allora, da Libertango alle incursioni nel jazz, per ricordare al pubblico quanto vasta e profonda sia stata la sua presenza artistica.«Ricevere il titolo di Ambasciatore delle 100 Eccellenze Italiane nel Mondo a Palazzo Madama è stato per me un orgoglio immenso. È un riconoscimento che celebra non solo la mia storia artistica, ma anche la forza della musica italiana e delle sue radici, capaci di arrivare ovunque. Il Maestro Beppe Vessicchio doveva essere presente a Palazzo Madama il 12 dicembre, e senza James e Pino il mio percorso non avrebbe avuto lo stesso ritmo. Il 2 aprile all'Augusteo di Napoli festeggerò con il pubblico. Sarà una serata speciale nella mia città, un momento di musica, emozioni e condivisione per celebrare un cammino lungo una vita. Napoli è casa, è ritmo, è cuore: tornarci per questo live è il modo più bello per dire grazie a chi mi ha accompagnato fin qui, come sempre, alla grande».
