Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras del 27 ottobre 2009. La mafia, alle strette dopo la strage di via D' Amelio, avrebbe tentato l' aggancio con la Chiesa. L' anatema del Papa, le bombe del 93 fino a don Puglisi. (per il video in alta qualità clicca su HQ in basso a destra dello schermo).<br />Ecco il testo: <br />Dopo l' esplosione del tritolo in via D' Amelio si sono scatenate altre scosse, altrettanto esplosive. La notte tra il 19 ed il 20 luglio del 1992 tante righe sono state scritte tra le pagine della storia. Ad esempio, l' allora Ministro della Giustizia, Claudio Martelli, ha raccontato che si precipitò a Palermo, convocò tutti i vertici delle Forze dell' ordine, e si arrabbiò tanto contro di loro perchè la casa della madre di Paolo Borsellino non è stata protetta. Martelli la ricorda come una sfuriata senza precedenti nella sua carriera, e la sera della strage il Ministro rimosse dalle cariche gli stessi vertici. Ancora la notte tra il 19 ed il 20 luglio 1992, 50 detenuti a Palermo al carcere duro furono trasportati a Pianosa. Il trasferimento sollevò la rabbia di Cosa nostra tanto che Salvatore Riina, latitante a Mazara del Vallo, convocò delle riunioni. Il Capo dei Capi invitò i familiari di alcuni detenuti ad invocare lintervento del vescovo di Trapani, Domenico Amoroso. Al Sacerdote sarebbero stati consegnati anche appelli e documenti, e lui li avrebbe dirottati agli organi competenti. Cosa nostra confida in un sostegno umanitario della Chiesa. Invece, il 9 maggio del 1993, nella Valle dei Templi di Agrigento, Giovanni Paolo secondo tuona l' anatema contro i mafiosi. In quel tempo la mafia ha già subito l' arresto di Riina, ed avrebbe riscaldato il canale della trattativa con il caldo delle bombe del 93. Gli attentati allo Stato, e nel mirino anche la Chiesa, colpendo a Roma San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro. Forse anche l' omicidio, il 15 settembre del 1993, di don Pino Puglisi, è legato alla stessa strategia. Gli stessi sarebbero stati gli obiettivi, e così anche gli organizzatori degli attentati e dell' uccisione del parroco di Brancaccio: gli uomini della cosca dei fratelli Graviano.